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La lubrificazione del filo rappresenta uno degli aspetti fondamentali per l’ottenimento di un buon prodotto in trafilatura: infatti garantire un adeguato livello di lubrificazione della superficie del filo e un buon aggrappo di tale film sulla superficie stessa , consente miglioramenti della qualità del prodotto, miglioramenti dei livelli di produzione (si possono garantire velocità di lavoro superiori), permettendo nel contempo di aumentare la durata delle filiere (si riduce l’usura dovuta all’attrito tra filo e filiera) e di ridurre le forze necessarie per trafilare, risparmiando quindi, a parità di velocità di lavoro, sulle potenze motrici richieste. In commercio si possono trovare molti tipi di lubrificanti ; un criterio di classificazione utilizzato dalle aziende produttrici è quello di suddividere i loro prodotti in relazione al tipo di filo al quale sono rivolti: così ad esempio si possono trovare lubrificanti appositamente studiati per la trafilatura di filo ricotto, di filo per saldatura, di filo zincato ecc.. Oltre all’indicazione del materiale e alla tipologia di filo al quale un determinato lubrificante è riferito, sui cataloghi dei lubrificanti sono presenti altre indicazioni come ad esempio le velocità di lavoro consentite, il passo o i passi in cui utilizzare preferibilmente il tipo di lubrificante in esame, il tipo di preparazione che dovrebbe subire il filo per garantire un idoneo aggrappo del film lubrificante, ed altre informazioni tecniche e tecnologiche utili per definire nel miglio modo possibile le caratteristiche del lubrificate e quindi semplificarne la scelta d’uso.

Procediamo ora ad una classificazione delle tipologie di lubrificanti fornendo poi una breve descrizione delle rispettive caratteristiche. 


1. GRASSI E OLI
I grassi sono essenzialmente costituiti da gliceridi, fosfatici, stearine, idrocarburi sostanze resinoidi e coloranti. Essi contengono spesso prodotti di scissione dei gliceridi (acidi grassi o glicerina ) e sono miscele chimiche molto complesse. In trafilatura i grassi sono stati la prima tipologia di lubrificante utilizzata: ora il suo utilizzo è molto limitato Per ciò che riguarda gli oli possiamo distinguere quelli naturali e quelli minerali: gli oli naturali sono praticamente dei grassi naturali allo stato fluido; in passato erano molto utilizzati ma oggi praticamente non lo sono più. Gli oli minerali invece sono utilizzati anche oggigiorno principalmente per preparare delle emulsioni con acqua, calce e saponi.

2. LUBRIFICANTI MINERALI IN POLVERE L'impiego di polveri lubrificanti (nella trafilatura a secco) è vantaggioso per ottenere sostanze che resistono e mantengono le loro proprietà all'aumentare della temperatura. Tra i lubrificanti appartenenti a questa categoria ricordiamo quelli a base di calce, il talco, la grafite, il bisolfuro di molibdeno. 

3. SAPONI
In generale con il termine di saponificazione si definisce le reazione che, operando a determinate condizioni di temperatura, avviene tra grassi e soluzioni acquose di alcali caustici, formando sali alcalini dei rispettivi acidi grassi e liberando glicerina. I saponi più comuni sono quelli formati dagli idrati alcalini (come sodio e potassio) solubili in acqua e quelli formati con idrati alcalino terrosi, insolubili in acqua. I saponi si distinguono principalmente in:
-Saponi duri: generalmente formati con idrato di sodio, hanno un peso specifico superiore all’acqua, e sono utilizzati nella trafilatura a secco.
-Saponi molli: generalmente fabbricati con idrati di potassio, sono utilizzati nella trafilatura a bagno: realizzano facilmente sospensioni colloidali d’acidi grassi liberi.

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Copyright: queste dispense sono state scritte dall'Ing. Sergio Rusconi e Davide Dell'Oro e ripubblicate da Davide Dell'Oro.
Precedentemente questo materiale era apparso sul portale trafilatura.it.
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